Il danno psichico da cyberbullismo e revenge porn: aspetti clinici e forensi.
- PsyLex
- 4 giorni fa
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Negli ultimi anni, il fenomeno del cyberbullismo e del revenge porn (o pornografia non consensuale) ha acquisito crescente rilevanza clinica e forense, diventando una nuova frontiera nella valutazione del danno psichico.
Si tratta di forme di violenza psicologica e persecuzione digitale che, grazie alla pervasività delle tecnologie e dei social media, possono produrre esiti traumatici significativi, con impatti duraturi sulla salute mentale delle vittime.
In questo articolo analizzeremo:
Le manifestazioni cliniche associate a questi eventi,
Le peculiarità della valutazione psicologica in ambito forense,
I criteri per il riconoscimento e la quantificazione del danno psichico.
Cyberbullismo e revenge porn: una definizione operativa
Il cyberbullismo si configura come una forma di aggressione reiterata perpetrata tramite mezzi digitali (messaggi, social network, email), con intento di offendere, minacciare, isolare o danneggiare la reputazione della vittima.
ll revenge porn si riferisce invece alla diffusione non consensuale di immagini o video intimi, spesso in contesti di vendetta o controllo, con l’obiettivo di umiliare e distruggere l’immagine sociale della persona.
Entrambi i fenomeni presentano alcune caratteristiche comuni:
Persistenza (il contenuto online è difficilmente eliminabile),
Asimmetria di potere (la vittima spesso non ha strumenti di difesa adeguati),
Amplificazione del danno (potenzialmente illimitato nel tempo e nello spazio).
Impatto psicologico: sintomatologia e quadri clinici
Le conseguenze psicologiche del cyberbullismo e del revenge porn possono essere gravi e pervasive. Nella pratica clinica, si osservano frequentemente:
Disturbi d’ansia (ansia generalizzata, crisi di panico),
Disturbi dell’umore (episodi depressivi, anedonia, perdita di interesse),
Disturbo post-traumatico da stress (PTSD), con sintomi di iperattivazione, evitamento, intrusioni ricorrenti,
Sindrome ansioso-adattativa, soprattutto in fase iniziale,
Somatizzazioni (cefalee, disturbi gastrointestinali, insonnia),
Ideazione suicidaria, soprattutto nei casi di isolamento sociale e perdita della reputazione.
Il danno psichico può compromettere significativamente le aree di vita della persona: relazioni interpersonali, carriera lavorativa, autostima e progetto di vita.
La valutazione forense del danno psichico
Nel contesto forense, la valutazione del danno psichico da cyberbullismo e revenge porn richiede una metodologia rigorosa e una ricostruzione puntuale del nesso causale tra l’evento traumatico e le conseguenze psicologiche.
I passaggi fondamentali includono:
Analisi anamnestica: assenza di psicopatologia pregressa e vulnerabilità clinica antecedente.
Valutazione della sintomatologia attuale mediante colloqui clinici e strumenti psicodiagnostici validati (ad es. SCID-5, MMPI-2-RF, BDI-II, PCL-5).
Ricostruzione del nesso causale: dimostrare la correlazione tra l’evento traumatico (cyberbullismo/revenge porn) e l’insorgenza del danno psichico.
Stima del danno biologico psichico secondo le tabelle medico-legali (Milano, Roma), con quantificazione di:
Danno biologico permanente (percentuale di invalidità),
Danno biologico temporaneo (giorni di inabilità assoluta/parziale),
Danno morale e da pregiudizio esistenziale.
Indicazioni operative per la perizia
Considerare l’entità e la durata dell’esposizione al contenuto lesivo online.
Valutare l’impatto sulla vita sociale, scolastica o lavorativa della persona.
Esaminare la percezione soggettiva di minaccia, vergogna, umiliazione e paura.
Integrare la valutazione psicologica con documentazione oggettiva (ad esempio, screenshot, denunce, provvedimenti giudiziari).
Conclusione
Il cyberbullismo e il revenge porn rappresentano forme di violenza insidiose, capaci di generare danni psichici profondi e persistenti.
La psicologia forense ha il compito di rendere visibile l’invisibile, trasformando il vissuto soggettivo in dati clinici oggettivi e fornendo al sistema giudiziario gli strumenti per una valutazione equa e fondata del danno.
Un’analisi accurata e scientificamente fondata è essenziale per tutelare le vittime e favorire percorsi di giustizia e riparazione.
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