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Separazione e figli: quando serve una valutazione psicologica?

  • Immagine del redattore: PsyLex
    PsyLex
  • 27 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 6 mag


psicologo forense che prende appunti

Separazione e figli: quando serve una valutazione psicologica?


La separazione è sempre un passaggio delicato.


Quando ci sono dei figli, le emozioni si intrecciano con mille preoccupazioni:Come staranno? Cosa cambierà nella loro vita? Riusciremo a proteggerli dal nostro conflitto?


In alcuni casi, il Tribunale può chiedere una valutazione psicologica per capire come organizzare al meglio la gestione dei figli.


Per molti genitori, ricevere una comunicazione che parla di "CTU" o "valutazione delle capacità genitoriali" può essere motivo di ansia o di confusione.

In questo articolo vogliamo spiegarti, in modo semplice e chiaro:


  • Che cos’è una valutazione psicologica nella separazione

  • Quando viene richiesta

  • Come si svolge

  • Che cosa puoi fare per affrontarla nel modo migliore



Cos'è una valutazione psicologica in caso di separazione?


Una valutazione psicologica familiare, in un contesto di separazione, è un percorso di osservazione e analisi condotto da un esperto (psicologo o psicoterapeuta) con il compito di fornire al giudice informazioni utili per tutelare il benessere dei figli.


L’obiettivo principale non è stabilire chi ha "ragione" o "torto" nella separazione, ma capire:


  • Quali sono i bisogni dei bambini

  • Come si relazionano con ciascun genitore

  • Quali modalità organizzative possono garantire loro stabilità, continuità affettiva e sicurezza



In quali casi viene richiesta?


Non tutte le separazioni richiedono una valutazione psicologica.

La maggior parte delle coppie riesce, anche se con fatica, a trovare accordi autonomi o con l’aiuto di avvocati e mediatori familiari.


Tuttavia, il Giudice può decidere di disporre una valutazione psicologica in situazioni come:


  • Conflitto elevato e persistente, che rende difficile ogni accordo sui figli.

  • Accuse di inadeguatezza genitoriale, trascuratezza, abuso o maltrattamento.

  • Segnalazioni di comportamenti che possono danneggiare i figli, come forte manipolazione emotiva (alienazione) o esposizione a conflitti violenti.

  • Preoccupazioni per il benessere psicologico dei minori, manifestate attraverso problemi emotivi, scolastici o relazionali.


In questi casi, la valutazione aiuta il giudice a prendere decisioni più informate su affidamento, tempi di visita, residenza abituale dei figli e modalità di frequentazione con ciascun genitore.



Come si svolge una valutazione?


La valutazione psicologica si articola generalmente in più fasi:


1. Colloqui individuali con i genitori

Ogni genitore viene ascoltato separatamente per raccontare:

  • La propria storia personale e familiare

  • Il rapporto con il figlio prima e dopo la separazione

  • Le proprie risorse e difficoltà nella funzione genitoriale

  • Le proposte o preoccupazioni rispetto all'organizzazione futura


2. Colloqui e osservazioni con i figli

Anche i bambini, se hanno un’età e una maturità sufficienti, vengono incontrati:

  • In colloqui individuali (adattati alla loro età)

  • In osservazioni della relazione con ciascun genitore (gioco, attività condivise, dialogo spontaneo)


L'obiettivo è capire come stanno i figli, come vivono la separazione e come si relazionano con mamma e papà.

Importante: I figli non devono scegliere tra i genitori, né devono essere messi sotto pressione.

3. Utilizzo di strumenti psicodiagnostici (se necessario)

A volte, possono essere somministrati questionari o test psicologici, sempre con l’obiettivo di approfondire aspetti emotivi, relazionali o cognitivi.


4. Raccolta di informazioni da terzi

Lo psicologo può sentire anche:

  • Insegnanti

  • Pediatri

  • Psicologi o assistenti sociali che già conoscono il bambino

Questo permette di avere una visione più completa del contesto di vita del minore.



Che cosa NON è una valutazione psicologica


  • Non è un processo giudicante o punitivo.

  • Non è un modo per stabilire "il genitore migliore" in assoluto.

  • Non è uno spazio dove accusarsi o difendersi a oltranza.

La valutazione serve a capire la situazione complessiva e a proteggere il benessere dei figli, anche se a volte può portare a raccomandazioni che non piacciono a una delle parti.



Come affrontare al meglio la valutazione?


1. Sii sinceroNon serve "mostrarsi perfetti". È importante raccontare sia i propri punti di forza sia le difficoltà, senza paura di essere giudicati.

2. Mantieni il focus sui figli. Durante i colloqui, cerca di parlare dei bambini: come stanno, cosa amano, come vivono il cambiamento. Non concentrare tutto sulle lamentele contro l’altro genitore.


3. Collabora. Anche se ti senti in disaccordo con l'altro genitore, mostrarti disponibile a cercare soluzioni aiuta a dimostrare maturità e attenzione al bene dei figli.


4. Proteggi i tuoi figli dal conflitto. Evita di coinvolgerli nelle dispute, di chiedere loro di "prendere posizione" o di parlare male dell’altro genitore.


5. Se hai dubbi, chiedi. Chiedere chiarimenti all’esperto sulla procedura è del tutto legittimo: aiuta a sentirsi più tranquilli.



Conclusioni


La separazione è una sfida non solo per i genitori, ma anche – e soprattutto – per i figli.


Affrontare una valutazione psicologica con consapevolezza può aiutare a costruire per loro un futuro più sereno, fatto di relazioni sane con entrambi i genitori, anche se su strade diverse.


Non si tratta di dimostrare chi è "il più bravo", ma di mettere al centro il diritto dei bambini a continuare ad amare e ad essere amati.



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