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Psicologia del lavoro e danni da stress correlato: una frontiera in crescita.

  • Immagine del redattore: PsyLex
    PsyLex
  • 18 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
UOMO STRESSATO

Negli ultimi decenni, il tema dello stress lavoro-correlato ha acquisito una crescente rilevanza nel panorama giuridico, sanitario e psicologico.


L’evoluzione delle dinamiche organizzative, la precarizzazione del lavoro e l’incremento delle richieste prestazionali hanno portato alla luce un fenomeno che non è più soltanto una questione di benessere aziendale, ma rappresenta un vero e proprio fattore di rischio per la salute psicofisica dei lavoratori.



Stress lavoro-correlato: definizione e quadro normativo


Lo stress lavoro-correlato, secondo la definizione dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA), si verifica quando le richieste dell’ambiente di lavoro superano le capacità del lavoratore di farvi fronte, producendo un impatto negativo sul suo benessere psicofisico.


In Italia, la Direttiva Europea 89/391/CEE, recepita dal D.Lgs. 81/2008, impone al datore di lavoro l’obbligo di valutare e gestire anche i rischi di natura psicosociale, tra cui lo stress. Tale obbligo non riguarda soltanto la prevenzione dei rischi tradizionali (fisici o meccanici), ma include anche quelli che hanno un impatto sulla salute mentale del lavoratore.



L’impatto dello stress sul benessere psicologico e fisico


Lo stress lavoro-correlato non si manifesta esclusivamente come disagio emotivo, ma può condurre a un vero e proprio danno psichico, con sintomi che spaziano dall’ansia all’insonnia, fino a manifestazioni psicosomatiche e disturbi dell’adattamento.


Tra i segnali più comuni troviamo:

  • Irritabilità, ansia, umore depresso;

  • Disturbi del sonno e della concentrazione;

  • Problemi digestivi, cefalee, dolori muscolari;

  • Calo della motivazione e della produttività;

  • Fenomeni di burnout, caratterizzati da esaurimento emotivo e distacco cinico dal lavoro.


L’esposizione prolungata a fattori stressanti può portare a disturbi clinici diagnosticabili, con un impatto significativo sulla qualità della vita personale e familiare.



Mobbing e stress: due facce della stessa medaglia


Quando lo stress lavorativo non è legato esclusivamente a carichi di lavoro eccessivi o a una cattiva organizzazione aziendale, ma a comportamenti vessatori, si parla di mobbing. Il mobbing si configura come una forma di violenza psicologica sul lavoro, esercitata attraverso umiliazioni, isolamento, attacchi alla reputazione o ostacoli sistematici alla carriera.


L’effetto sul benessere psicologico è devastante: oltre allo stress, possono emergere disturbi ansioso-depressivi, perdita di autostima, somatizzazioni e, nei casi più gravi, sindromi post-traumatiche.



La valutazione psicologica e il ruolo dello psicologo forense


La valutazione del danno da stress lavoro-correlato richiede competenze altamente specializzate. Lo psicologo forense ha il compito di:


  • Analizzare il nesso causale tra l’ambiente di lavoro e il danno psicologico riportato;

  • Valutare la presenza di sintomi clinicamente rilevanti e la loro evoluzione nel tempo;

  • Utilizzare strumenti diagnostici validati (colloqui clinici, test psicometrici, scale di valutazione dello stress e dell’ansia);

  • Quantificare il danno biologico di natura psichica, secondo le tabelle medico-legali di riferimento (Milano e Roma).


Questa fase è cruciale sia in sede di contenzioso lavorativo, sia per il riconoscimento di infortuni sul lavoro o malattie professionali da parte di INAIL o altre istituzioni competenti.



La prevenzione: un dovere aziendale e una strategia vincente


Prevenire i danni da stress correlato non è soltanto un obbligo di legge, ma anche una strategia per aumentare la produttività e ridurre il turnover. Le aziende più virtuose adottano politiche di wellbeing organizzativo, che includono:


  • Formazione sulla gestione dello stress e della comunicazione;

  • Programmi di supporto psicologico (Employee Assistance Program, sportelli di ascolto);

  • Monitoraggio del clima aziendale e delle dinamiche di gruppo;

  • Interventi di work-life balance, come flessibilità oraria o smart working ben strutturato.



Un trend in crescita


Negli ultimi anni, si registra un incremento significativo delle cause legali legate allo stress e al mobbing, così come delle richieste di valutazioni per danno psichico. La giurisprudenza riconosce sempre più spesso il diritto al risarcimento per danni da stress correlato, soprattutto quando il datore di lavoro non ha attuato misure preventive o quando sono presenti prove documentate di vessazioni.


Questo scenario ha aperto una nuova frontiera per la psicologia del lavoro, che non si limita più all’analisi del benessere organizzativo, ma si interfaccia sempre più con il diritto, la medicina legale e la tutela dei lavoratori.



Conclusioni


La psicologia del lavoro, un tempo considerata un ambito “soft” legato alle risorse umane, sta acquisendo una dimensione forense e legale di crescente importanza. Lo stress lavoro-correlato non è più una condizione trascurabile: rappresenta una sfida reale, che coinvolge lavoratori, aziende, psicologi, avvocati e magistrati.


PsyLex, con la sua rete di esperti in psicologia forense e danno psichico, offre un supporto specializzato per la valutazione, la prevenzione e la gestione dei casi di stress lavoro-correlato.


L’obiettivo non è solo accertare il danno, ma anche promuovere una cultura aziendale fondata sulla salute mentale e sulla tutela della persona.

 
 
 

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