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Il Ruolo dello Psicologo CTU e l’Importanza della Valutazione Preliminare: Un Approccio Strategico per il Professionista Forense.

  • Immagine del redattore: PsyLex
    PsyLex
  • 12 ago
  • Tempo di lettura: 2 min
avvocato al computer

  1. Il CTU come snodo decisionale nel processo

Nel contenzioso civile e minorile, la nomina di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) in ambito psicologico rappresenta uno snodo cruciale.


La relazione dello psicologo CTU, in quanto elaborato tecnico basato su metodologie scientificamente fondate e svolto secondo il principio del contraddittorio, costituisce spesso la base su cui il giudice fonda la propria decisione in merito ad affidamento, collocamento, capacità genitoriali o danno psichico.


La riforma Cartabia (D.lgs. 149/2022) ha introdotto criteri più rigorosi per l’iscrizione agli albi, trasparenza nella selezione e maggiore attenzione alla specializzazione. Questo implica, per gli avvocati, un contesto in cui la consulenza tecnica diventa sempre più strutturata, controllata e determinante.



2. La CTU come “perizia decisiva”


La CTU psicologica non è un mero parere: è un’analisi integrata che include colloqui clinici, osservazioni comportamentali, test psicodiagnostici e una valutazione sistemica delle relazioni familiari.


La metodologia comprende:


  • Esame documentale (atti processuali, relazioni pregresse, certificazioni).

  • Incontri individuali e congiunti con le parti.

  • Raccolta di informazioni da terzi (scuola, servizi sociali, specialisti).

  • Applicazione di strumenti standardizzati e validati.


La complessità del procedimento e la forza probatoria della relazione finale rendono evidente la necessità di un approccio strategico già prima della nomina del CTU.



3. Perché la Valutazione Preliminare è uno strumento strategico


La valutazione psicologica preliminare condotta in sede stragiudiziale o su incarico di parte prima dell’avvio della CTU rappresenta uno strumento di preparazione e orientamento, non sostitutivo, ma complementare alla consulenza d’ufficio.

Gli obiettivi principali sono:


  • Analisi preventiva delle aree di rischio (es. fragilità emotive, difficoltà comunicative, reazioni in contesto valutativo).

  • Predisposizione di documentazione clinica coerente e di eventuali elementi oggettivi da sottoporre all’attenzione del CTU.

  • Individuazione di strategie comunicative che facilitino la chiarezza delle informazioni fornite dal cliente durante la CTU.

  • Allineamento tra avvocato e cliente sugli aspetti centrali della controversia e sui possibili scenari valutativi.



4. Impatto processuale: minimizzare rischi e sorprese


In assenza di preparazione, il cliente può affrontare la CTU in modo reattivo, fornendo risposte frammentarie o contraddittorie, talvolta influenzate dall’emotività.


Una valutazione preliminare consente di:


  • Anticipare tematiche critiche che il CTU potrebbe esplorare.

  • Ridurre incongruenze nella narrazione dei fatti.

  • Identificare aree di miglioramento relazionale o genitoriale che possono essere oggetto di intervento tempestivo.


Per l’avvocato, questo significa arrivare alla CTU con una mappa strategica che integra le informazioni legali e quelle psicologiche, aumentando la coerenza dell’impianto difensivo.



5. Considerazioni etiche e metodologiche


È fondamentale che la valutazione preliminare rispetti i confini etici della professione:

  • Non deve orientare il cliente a “recitare un ruolo” o fornire informazioni non veritiere.

  • Deve basarsi su metodologie cliniche rigorose e documentabili.

  • Deve mantenere chiara la distinzione tra supporto preparatorio e consulenza tecnica d’ufficio, per evitare conflitti di ruolo.



6. Conclusioni: sinergia tra avvocato e consulente psicologo


In un contesto normativo che rafforza la centralità della CTU, la valutazione psicologica preliminare si configura come un alleato strategico per l’avvocato:


  • Non solo prepara il cliente,

  • ma contribuisce a costruire un quadro probatorio più solido,

  • riducendo margini di incertezza e valorizzando gli elementi favorevoli alla tesi difensiva.


Integrare questa prassi nella strategia processuale significa sfruttare appieno le potenzialità del contributo tecnico-psicologico, trasformando la CTU da momento di rischio a opportunità di conferma della propria linea difensiva.

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