Come affrontare una CTU psicologica. Guida pratica per genitori: cosa aspettarsi e come prepararsi.
- PsyLex

- 20 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 mag

Essere coinvolti in una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) può spaventare. Spesso ci si sente sotto esame, confusi, con la sensazione di dover “dimostrare” di essere un buon genitore. Ma affrontare una CTU non è un interrogatorio, e non sei solo.
In questo articolo ti spieghiamo cosa succede durante una CTU psicologica, perché viene fatta e come affrontarla al meglio, con serenità e consapevolezza.
Cos’è una CTU psicologica?
La CTU è un’indagine psicologica disposta dal giudice in casi di separazione, affidamento o conflitto familiare, per valutare le capacità genitoriali, le relazioni familiari e il benessere dei figli.
La consulenza viene svolta da un professionista esperto (psicologo o psicoterapeuta), chiamato Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), che ascolta i genitori, osserva i bambini, raccoglie informazioni e redige una relazione per il giudice.
Perché viene fatta?
Per capire come stanno i figli nel contesto familiare attuale;
Per valutare il rapporto tra ciascun genitore e i figli;
Per aiutare il giudice a prendere decisioni orientate al benessere del minore;
Per promuovere, se possibile, un clima di collaborazione tra i genitori.
Non è una gara per “vincere l’affido”: l’obiettivo è proteggere i bambini, favorendo relazioni sane e stabili.
Cosa succede durante la CTU
Ogni CTU è diversa, ma in genere prevede:
Colloqui individuali con ciascun genitore (storia personale, relazione col figlio, vissuto della separazione);
Osservazioni genitore-bambino, per vedere come interagite;
Colloqui con i minori, se sono in grado di essere ascoltati;
Raccolta di informazioni da altre fonti (scuola, servizi, medici curanti);
Eventuale somministrazione di test psicologici (non sempre).
Come affrontare la CTU con serenità
✔️ Sii autentico
Non serve dimostrare di essere “perfetti”: sii te stesso. I consulenti cercano coerenza, equilibrio, disponibilità al dialogo.
✔️ Parla di te, non dell’altro genitore
Evita di usare lo spazio del colloquio per accusare o denigrare l’altro. È più utile parlare di te, del tuo ruolo di genitore, del tuo legame con i figli.
✔️ Mostra attenzione verso i tuoi figli
Parla di loro con affetto, realismo e rispetto. Dimostrare di saperli ascoltare e capire è molto più importante che fare promesse o enfatizzare quanto “si fa per loro”.
✔️ Accetta il supporto
Se ti senti agitato o confuso, puoi confrontarti con un avvocato esperto o uno psicologo forense. Prepararsi non significa recitare un copione, ma capire meglio cosa aspettarsi.
✔️ Sii collaborativo
Mostrare disponibilità, ascolto e rispetto per il lavoro del CTU aiuta a creare un clima favorevole anche per i tuoi figli.
❌ Cosa evitare
Parlare solo dell’altro genitore in modo negativo;
Forzare i figli a “dire certe cose” al CTU;
Mentire o manipolare le informazioni;
Mostrare atteggiamenti ostili, provocatori o difensivi;
Vivere la CTU come una battaglia.
Ricorda: il CTU non è un nemico né un Giudice. È un professionista che cerca di comprendere, nel modo più oggettivo possibile, qual è la situazione familiare e come tutelare i figli.
E i bambini? Come vivono la CTU?
I bambini sono coinvolti con delicatezza e rispetto, solo se ritenuto utile e compatibile con la loro età.
Vengono ascoltati in ambienti protetti, con modalità adatte a loro, e non viene chiesto loro di “scegliere” tra mamma e papà.
Come genitore, puoi aiutarli semplicemente rassicurandoli:
“Parlerai con una persona gentile, che vuole conoscerti e capire come stai.”
In sintesi:
Un’occasione, non una condanna!!
La CTU può sembrare una prova difficile, ma può diventare anche un’opportunità: per riflettere, per mettersi in gioco, per dimostrare la propria disponibilità a essere un genitore presente, equilibrato e attento ai bisogni dei figli.
La giustizia – quando funziona – non cerca colpevoli, ma cerca soluzioni che proteggano i bambini e li facciano crescere nel modo più sereno possibile.





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